Gentile Direttore,
mi permetto di scriverVi questa lettera poiché profondamente amareggiato per un articolo che potrebbe configurarsi come una fake news. Naturalmente, mi riferisco all’articolo apparso su Il Cittadino del 2 aprile, a firma della giornalista Barbara Sanaldi, dal titolo: “L’accordo Genia è stato possibile grazie ai sacrifici fatti 5 anni fa” (vedi allegato).
A testimonianza di quanto andrò ad affermare, citerò documenti ufficiali dell’Ente (disponibili in formato integrale presso gli uffici comunali), nella speranza di fare definitiva chiarezza sull’argomento.
Il signor Lorenzano dichiara che gli avrebbero chiesto di applicare l’avanzo ma lui si mise di traverso per senso di responsabilità. Bene, basta leggere la Relazione dell’Organo di Revisione al Rendiconto di Gestione 2015 approvato nella primavera 2016 per smentire tale affermazione. Infatti a pagina 13 della Relazione, si può leggere che l’AVANZO DISPONIBILE E’ NEGATIVO ovvero, in gergo contabile, si trattava di un DISAVANZO DA PROFONDO ROSSO di ben 5.814.637,86 euro.
Quindi, non fu certo lui a mettersi di traverso nell’applicare l’avanzo. Semplicemente, la sua gestione amministrativa non aveva prodotto alcun avanzo disponibile!
Peraltro, il signor Lorenzano, nei suoi cinque anni, non ha mai presentato formalmente alcuna proposta di concordato preventivo e/o fallimentare. A questo proposito, riporto le parole pronunciate dal dottor Vergallo, Curatore Fallimentare di Genia Spa, durante il consiglio comunale del 28 settembre 2016: “Il dottor Lorenzano…è vero, abbiamo partecipato insieme a questa riunione ma parliamo di qualcosa come più di un anno fa, eravamo intorno a giugno ed eravamo stati convocati dal giudice delegato [… ]In quella sede fu avanzata una certa ipotesi, che però non ha avuto alcun seguito perché il magistrato disse: bene, fate la proposta nero su bianco, dopo di che la vaglieremo” [pag. 19 del verbale di consiglio].
Ancora, sempre in quella serata, alla specifica domanda del consigliere Luca Fantasia, il Curatore precisava: “Già nel 2011 la società Genia aveva predisposto un piano di ristrutturazione del debito ai sensi del 182 bis del Regio fallimentare. Il piano di ristrutturazione è un accordo privatistico tra le banche, i principali creditori e Genia in questo caso, soggetto all’omologazione del tribunale, cioè il tribunale avrebbe dovuto dire se fosse stato dal punto di vista giuridico corretto e coerente. Questo piano che è durato fino all’inizio del 2015 non ha mai avuto una concreta applicazione perché si è sempre arrestato davanti a qualcosa e quindi non è mai stato approvato, tanto è vero che poi la Procura della Repubblica interviene dicendo: scusate, questo piano di ristrutturazione non trova mai la fine, basta, l’azienda è decotta, fatela fallire e il tribunale l’ha fatta fallire. Quindi non c’è un concordato preventivo presentato dalla società, c’era un progetto, un programma di ristrutturazione iniziato con le banche ma mai concluso, non è mai andato in omologa davanti al tribunale. Quindi sotto questo aspetto una proposta non è mai stata fatta come concordato preventivo, dovrebbe essere fatta e neanche come concordato fallimentare” (pag. 21 del verbale del consiglio).
A riprova, presso il Protocollo dell’Ente non esiste alcuna proposta ufficiale avanzata dall’Amministrazione Comunale in carica dal 2011 al 2016.
Infine, il signor Lorenzano dichiara: “4 milioni messi da parte che decidemmo di non spendere”. Anche questa affermazione è contraddetta dai seguenti motivi:
– gli accantonamenti per i rischi legati a Genia erano obbligatori essendo ancora in bonis la società ed essendoci molteplici contenziosi aperti (basti leggere le relazioni dell’organo di revisione ai rendiconti di gestione degli anni 2011,2012,2013,2014, 2015). Peraltro, al momento del mio insediamento risultavano accantonati solo 3,336 milioni di euro.
– emersione di alcune passività potenziali e debiti per servizi erogati e fruiti dall’Ente negli anni precedenti al mio insediamento per 3,393 milioni di euro, poi oggetto di piano pluriennale di riequilibrio.
Pertanto, sarebbe sufficiente confrontare questi due numeri per capire che “l’avanzo per Genia” altro non era che il mancato pagamento e appostamento delle risorse finanziarie per pagare i servizi regolarmente fruiti dall’Ente. A ciò si aggiunga che il signor Lorenzano ha lasciato questi economics al sottoscritto:
– Saldo di cassa in “profondo rosso”: – 1.267.130, come appurato e certificato in occasione della verifica straordinaria di cassa;
– Precetto e poi pignoramento della cassa dell’Ente da parte del vincitore della causa Rota per la somma derivante da una sentenza per indennità di esproprio per oltre 3,9 milioni di euro;
– Rateizzazioni pari a 3,5 milioni di euro per gli anni 2016, 2017, 2018: per la prima rata del 2016, ricadente nel mandato del mio predecessore, sono stati utilizzati parte dei fondi per i rischi Genia.
Con tutta questa “ricca eredità”, la Città è stata messa in ginocchio e, poco a poco, ha cercato di rialzare la testa: ora, dopo 5 anni, abbiamo ridotto l’indebitamento, azzerato il DISAVANZO TECNICO e portato l’ente in AVANZO con una parte rilevante disponibile, quindi applicabile agli investimenti; accantonato tutti e sei i milioni per il concordato fallimentare (quello in corso di omologazione è frutto della terza proposta; la prima si basava sulle linee di indirizzo espresse dal Consiglio Comunale con delibera n. 61 del 22 dicembre 2016 (esattamente sei mesi dopo la mia elezione!) e chiuso anticipatamente il predissesto.
Questa è, in estrema sintesi, la differenza tra chi effettua una narrazione lontana dalla realtà dei fatti e chi, con fatica, sta cercando di far ripartire la nostra amata San Giuliano Milanese.
Rispetto al mondo “opaco, su cui occorre far chiarezza”, faccio presente che il signor Lorenzano, al pari di tutti gli altri amministratori coinvolti, è stato oggetto di indagini e di un procedimento penale che si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati. Invece, le responsabilità politiche sono e continueranno ad essere giudicate dai cittadini sangiulianesi.
Ancora una volta, il mio predecessore sembra preferire “lanciare la palla in tribuna prima del fischio finale dell’arbitro”.
Ringraziando per l’attenzione, colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti ed augurare a Lei e a tutta la redazione Buona Pasqua.
Il Sindaco
Marco Segala